Un confronto con Clement Fuzeau, Chief Marketing Officer presso Katch Investment Group
Private Debt: caratteristiche e peculiarità
Il Private Debt è una tipologia di asset class alternativa che appartiene alla macrocategoria dei Private Markets. Con “Private Debt” si fa riferimento a tutti gli strumenti finanziari di natura obbligazionaria emessi da società non quotate al fine di reperire capitali. Infatti, rispetto alle società quotate, che possono finanziarsi in maniera agevole tramite l’emissione di obbligazioni e azioni in mercati regolamentati, le società non quotate devono tipicamente ricorrere a canali di finanziamento alternativi.
Anche se il Private Debt si può presentare in molte forme diverse, nella maggior parte dei casi, coinvolge soggetti diversi dalle banche, come i fondi di investimento, che offrono finanziamenti società non quotate o acquistano titoli rappresentativi del loro debito sul mercato secondario. Si tratta di una classe di attività che permette di ottenere un beneficio ad entrambe le parti coinvolte: investitori e debitori. Gli investitori sono in grado di ottenere tassi d’interesse maggiori. I debitori ottengono capitale in meno tempo e senza i rigidi covenant che vengono richiesti dalle banche.
Nel periodo precedente al 2008, il Private Debt era considerato una classe di attività non-core nel portafoglio del tipico investitore istituzionale; infatti, la maggior parte dei finanziamenti alle imprese era originata dalle banche.
Ci sono stati due fattori principali che hanno stimolato l’espansione del mercato del Private Debt:
– la direttiva IV di Basilea II, con la quale le autorità di vigilanza hanno introdotto requisiti minimi di capitale per le banche, incentivandole ad abbandonare gli investimenti in prestito rischiosi (come quelli alle società non quotate) per rafforzare i loro bilanci.
– Il quantitative easing, un programma di politica monetaria attuato dalle banche centrali. Queste hanno acquistato titoli di stato per abbassarne i tassi e stimolare l’economia. Il processo ha portato di riflesso a un aumento del prezzo delle obbligazioni, spingendo gli investitori a cercare migliori rendimenti in attività non tradizionali.
Di conseguenza, gli attivi in gestione (AUM) del Private Debt sono cresciuti da 240 miliardi di dollari alla fine del 2010 a 900 miliardi di dollari nel 2021. Uno studio di Preqin prevede che il volume del Private Debt a livello mondiale aumenterà ulteriormente fino a oltre 1.400 miliardi di dollari nel 2025.
A novembre 2021, il Private Debt risulta la terza asset class nella macrocategoria dei Private Markets, dopo il Private Equity e l’immobiliare.
Tipologie di Private Debt
Il Private Debt, è un asset class che offre opportunità di investimento ad alto rendimento ed illiquide che possono essere così classificate:
– Direct lending: prestiti senior e junior erogati direttamente alle piccole medie imprese senza l’intervento della banca.
– Special situation: prestiti erogati a società in bancarotta o prossime alla stessa.
– Fund of funds: Fondi che investono in altri fondi di Private Debt permettendo una maggior diversificazione.
– Venture debt: tipologia di finanziamento diretto che viene fornita a start-up o imprese di nuova costituzione.
– Distressed debt: titoli di società o enti governativi che hanno difficoltà finanziarie o operative, inadempienze o sono in bancarotta.
– Mezzanine: tipologia difinanziamento intermedia tra i mezzi propri (equity) e quelli di terzi (debito). È una forma di finanziamento subordinata rispetto agli altri prestiti, ma privilegiata rispetto alle azioni ordinarie.
Private Debt: i mega trends
Secondo uno studio di Preqin i macro-trend futuri che caratterizzeranno il mercato del Private Debt sono:
– Una crescente allocazione del portafoglio di investimenti alternativi:i bassi tassi di interesse, incentivano sempre più gli investitori ad investire una quota cospicua del loro patrimonio in asset class alternative.
– La concentrazione di capitale nelle mani dei grandi fondi, in quanto gli investitori ricercano gestori sempre più affermati.
– L’ascesa dei Mega Deal: l’aumento della concorrenza ha portato a una maggiore proporzione dei mega deal (valutati a più di 1 miliardo di dollari) nel mercato del private debt.
– Spread sempre più ampi: è probabile che lo spread sulle obbligazioni societarie ad alto rendimento aumenti in futuro, rendendo il private debt un investimento sempre più attraente per gli investitori.
– Preferenza verso Investimenti in ESG (“Environmental Social and Governance”):gli investitori nel tempo privilegeranno in maniera sempre maggiore gli investimenti che rispettano requisiti ESG rispetto a quelli tradizionali.
Come è cambiato il mercato del Private Debt dopo la crisi del 2008 e l’implementazione di Basilea II e III: la visione di Clement Fuzeau
Con la crisi del 2008, la struttura dei mercati finanziari è cambiata profondamente. Crede che il mercato del Private Debt abbia saputo sfruttare il cambiamento dei requisiti legali delle banche e delle forme tradizionali di finanziamento? Ha intravisto un cambiamento nelle dimensioni dei ticket investiti o nelle differenti categorie di investimento all’interno del Private Debt?
Dal 2008, lo scenario dell’attività creditizia è cambiato molto e il Private Debt come asset class ha beneficiato considerevolmente delle nuove normative, le quali hanno colpito duramente le banche nel loro tradizionale ruolo di intermediari finanziari. L’introduzione di Basilea III ha portato a maggiori requisiti con riferimento alle riserve di capitale, il Dodd Franck Act ha aumentato notevolmente i costi di conformità delle banche e la “Volcker rule” ha limitato la capacità delle banche di assumere rischi. Imponendo vincoli stringenti all’attività bancaria, le autorità hanno spinto le banche a rinunciare alla maggior parte della quota di mercato relativa ai prestiti concessi alle piccole e medie imprese, in quanto le entrate emesse da questa attività non avrebbero compensato il loro costo. Tale cambiamento ha generato opportunità per i finanziatori privati e ciò di riflesso ha dato origine a nuovi fondi di private lending dedicati ai prestiti per le PMI.
L’interesse degli investitori verso il Private Debt ha subito a una crescita esponenziale; ciò è dovuto sia alla novità dell’asset class stessa per la maggior parte degli investitori, sia alle scarse performance delle asset class tradizionali. Infatti, i grandi attori come Blackrock, Apollo e KKR, così come investitori più piccoli, hanno aumentato la loro esposizione agli investimenti alternativi e al Private Debt per ottenere un rendimento alpha positivo.
Ci sono aree all’interno del Private Debt, come le strategie di senior secure lending e di bridge lending, dove il profilo di rischio degli investimenti è principalmente legato al collaterale reso disponibile dal debitore. Infatti, dato che la maggior parte degli investimenti di Private Debt sono strutturati come prestiti, il rischio principale è un potenziale default del debitore. In tali circostanze, il finanziatore sarebbe costretto a sequestrare il collaterale e rivenderlo su un mercato ad asta per recuperare il capitale investito. In altre parole, il profilo di rischio è principalmente definito alle capacità del creditore di valutare correttamente il valore del collaterale e la sua capacità di rivenderlo al giusto prezzo.
All’interno della macro-asset class del Private Debt in quale subasset class (factoring, trade finance, bridge loran, credit opportunities) avete intravisto maggiori opportunità di crescita e perché?
Il Trade Finance è la sub-asset class ritenuta meno attraente da parte degli investitori in ragione dei suoi rendimenti relativamente bassi. A nostro avviso, la sottoclasse che ha ottenuto una crescita più rapida è il Bridge Lending (“finanziamento ponte”). Il Bridge Lending è una strategia che può essere facilmente compresa dagli investitori e che permette di ottenere rendimenti stabili e consistenti nel tempo, godendo allo stesso tempo di un più basso livello di rischio. I Bridge lending sono strutturati come dei prestiti temporanei, nei quali gli asset manager forniscono un prestito agli sviluppatori immobiliari per progetti di ristrutturazione parziale o per acquisizioni di proprietà, fino a quando quest’ultimi non sono in grado di assicurarsi finanziamenti a lungo termine più economici dalle banche e/o di vendere la proprietà. Questi progetti spesso sono accompagnati da solide garanzie. È importante concentrarsi sui mercati ed aree dove è semplice espropriare il collaterale del prestito, se necessario, e dove c’è una forte domanda, in modo che i beni possano essere rivenduti rapidamente vicino al valore di mercato.
Andando verso la fine della pandemia Covid-19, abbiamo visto una forte ripresa della domanda di bridge loans da parte degli sviluppatori immobiliari che sono ora disposti a intraprendere nuovi progetti. Essendoci un aumento della domanda di nuovi prestiti, ma nessun reale aumento dell’offerta degli stessi, crediamo che ciò condurrà a deals di maggiore qualità e rendimenti più elevati, che dovrebbero permettere agli asset managers di fornire rendimenti superiori e attrarre più investitori in questa asset class.
Crede che la crisi da pandemia covid abbia portato ad una trasformazione nel settore del Private Debt? Pensa che ci sia stato un aumento dei cosiddetti fondi opportunistici? O che al contrario il Private Debt abbia svolto un ruolo di supporto nei confronti delle PMI in difficoltà?
Più che una trasformazione nel settore del Private Debt, crediamo che Covid-19 abbia messo in luce la qualità degli asset manager e le loro capacità di gestire al meglio le loro strategia anche in condizioni di stress. In effetti, abbiamo visto molti fondi di private debt andare in difficoltà finanziaria a causa di accordi di scarsa qualità che hanno finanziato, e di scarse valutazioni delle garanzie a sostegno dei loro prestiti. D’altra parte, i gestori di qualità sono stati in grado di spiccare, fornendo rendimenti stabili e costanti, dimostrando la capacità delle loro strategie di resistere a condizioni di stress.
Come pensa che si evolverà il mercato nei prossimi anni? Ci saranno secondo lei delle inversioni di tendenza rispetto al presente?
Non crediamo ci sia alcuna possibilità di inversione del trend attuale. I fondi di Private Debt sono emersi in seguito all’implementazione di regolamentazioni più severe per il settore bancario che non si prevede saranno rimosse o attenuate. Anzi, crediamo che nel tempo i regolatori potrebbero implementare ulteriori normative che limiterebbero ulteriormente la capacità delle banche di concedere prestiti alle imprese, il che genererebbe in ultima analisi una ulteriore crescita per i gestori dei fondi di Private Debt.
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